mercoledì, luglio 27, 2005

Lavoro agli sgoccioli

Oggi guardando il blog di lucapap leggevo : Ultimo giorno di lavoro.
Per me invece mancano ancora una decina di giorni.
Allora preso dal delirio onirico-rivoluzionario pensavo alle 35 ore pensavo alla frase il lavoro nobilita l'uomo e mi sono posto queste domande :
-ma un animale che vive allo stato brado, che vive normalmente;
in media... quanto tempo passa a procurarsi il cibo e quanto a farsi gli affaracci suoi?
secondo me lavorare 8 ore e più è vereamente un assurdità...
-vorrei proprio sapere dove sta tutta questa nobilità nel passare almeno un terzo del proprio tempo a lavorare .Oltretutto I nobili non lavoravano.
Mi sembra quindi una affermazione che aveva lo scopo di collocare il valore della persona in un ambito terreno e universalmente accessibile (mentre l'ereditarietà del sangue non lo era). E' una dichiarazione veramente rivoluzionaria (della borghesia vs la nobiltà, naturalmente).

Io continuo a sostenere la milanesissima : Voja de lavùrà saltemm adoss....

Un abbraccio accaldato

Il Mallinza

venerdì, luglio 22, 2005

CONCERTI IU TU

Scusate lo sfogo ma non ne posso più.
A me questi U2 che da un po' di anni girano in giro fanno Cacare!
scusate la franchezza ......
li ho visti tre volte in tempi passati anzi direi in tempi antidiluviani ......diciamo che li ho visti crescere come tanti della mià età sono cresciuti di pari passo con il loro successo.
Io ritengo che dopo i primi due dischi siano diventati una ripetizione continua dei soliti identici riff di chitarra dell'ottimo the edge e delle solite melodie del bravissimo Bono(non discuto loro come musicisti) .....
Trovo però piuttosto noiosi e ripetitivi i 4 .
C'è un abisso tra i primi due dischi ed il resto della produzione.
La prima volta che li vidi era forse il 1985 !!! (minchia come sono vecchio) a lampugnano con la neve e le macchine della polizia ribaltate...noi che entravamo scavalcando.
Loro givanissimi erano dei simpatici cockney Irlandesi che pestavano sulle corde e sulle pelli GENUINI come i già vecchi ed ultravenerati Clash.
Poi dopo....Il vuoto! forse troppo Ego troppa gloria troppa sopravalutazione.
Lo ripeto sono sempre uguali ed hanno un impegno sociale degno di chi si preoccupa della salvsaguardia delle Marmotte .
Questo concerto di Milano poi è una cosa fastidiosa ! Il trionfo del divismo mediatico.
Conosco gente che ci va solo per stare nell'evento e la cosa mi disgusta.
Loro sono una rock'n roll band e tale dovrebbero rimanere .
E un opinione personale ma io preferisco cento volte i REM.

Il Mallinza

lunedì, luglio 18, 2005

Ancora Vinile terza puntata

Torno dal mare....ustionato.
La testa mi ribolle...non riesco ad affrontare il caldo afoso di Milano.
Non riesco ad affrontare le fottute zanzare tigre che da anni proliferano e spaccano le palle.
Accendo il ventilatore mi denudo e prendo aria sul corpo ustionato.
Accendo il cellulare (due giorni escluso dal mondo , impensabile quanto sia bello) subito un bip
un sms annuncia "Complimenti sei stato accettato per il corso intensivo...chiamaci lunedì".
Rovisto tra i vinili .
Ormai avrete capito che è divenuta per me un azione catartica.
Cerco qualcosa del 1967....l'anno in cui mi hanno concepito.
L'anno in cui sono usciti i migliori dischi pop , i migliori dischi rock.
L'anno in cui la musica era ancora musica immortale.
Dopo la sbronza beatlesiana con magical mistery tour e sgt pepper provo tra Hair , Pet Sound , Il disco dei Velvet underground con la Banana di Andy Wharol, The piper at gates of down dei Pink Floyd.
Scelgo The Piper at Gates of Down; mai scelta fu più felice.
The piper at gates of down è il primo album dei Pink Floyd che fino a quel momento avevano pubblicato qualche singolo di successo (Arnold Layne) tra la underground people di Cambridge ed erano divenuti un gruppo di culto all'Ufo Club (un piccolo club alternativo di cambridge in cui la sperimentazione la faceva da padrona).
The piper at gates of down è il primo ed ultimo album passato e costruito dalle sapienti mani e dalla follìa visionaria di Syd Barret. Un album fatto di poesia visionaria , allucinata, folle ed infantile .....non se fosse l'acido lisergico o forse la semplice follìa geniale di un artista come Barret ma ricorda molto Sgt Pepper dei Beatles.....Vocine Marcette inglesi melodie fanciullesche.
Ho sempre ritenuto doveroso separare i Pink Floyd di Syd Barret dai Pink Floyd del duo Waters-Gilmore......due mondi sperimentali profondi ma più genuino il primo più ricercato il secondo.
Ascoltando The piper at gates of down mi perdo tra viaggi interstellari iperbolici (Astronomy Dominè, Interstellar Overdrive) , fiabe celtiche dal sapore di fanciullezza innocente ( Mathilda Mother, The Gnome, Scarecrow) , Capriole visionarie dai colori lisergici (Flaming, Bike, Take the stetoscope...) tutto sapientemente orchestrato in forma genuina senza troppe seghe intellettuali , corde ringhianti e tastiere libere di muoversi in un architettura sonora delirante.
Tutto quanto mi da un senso di leggerezza e liberazione.
Mi tornano in mente gli optical information....
Penso a Syd Barret perso in un suo mondo (da chissà quanti anni) dal quale non vuole riemergere.
E penso a Diego......Chissà se anche lui starà suonando da qualche parte immerso nel suo solito caos primordiale qualche melodia immortale.

Un abbraccio

Il Mallinza

venerdì, luglio 08, 2005

Ancora Vinile

Non ho alcuna voglia di accendere la TV , non ho alcuna voglia di sentire le notizie ed i teatrini vari con improbabili politici ed altrettanto improbabili conduttori tuttologi moderatori su quel che è accaduto a Londra. Non ce la faccio….è una situazione insostenibile.
Decido di tornare a rispolverare i miei vecchi vinili e ad ascoltarli ruggire sulla puntina.
E una cosa che mi accende e mi fa sentire in pace con me stesso.
Scelgo i 4 scarafaggi di Liverpool.
Sfoglio diversi vinili e rimango indeciso tra Sgt Pepper , Magical mistery Tour ed il doppio bianco.
Il 1967 deve essere stato un anno meraviglioso….
Sgt Pepper e Magical sono entrambi del 1967.
Poi ci penso : anche “ piper at gates of down “ dei pink floyd con Syd Barret è del 1967 come anche Pet Sound dei Beach Boys, il musical Hair …insomma un anno di grande musica.
I dischi sono come i vini : alcune annate rimangono deliziose.
Scelgo Magical Mistery Tour, lo pulisco e lo infilo sul piatto:
Dopo Magical parte subito una splendida melodia “day after day there’s a man on the hill..”
eccola Fool on the Hill fantastica!
Poi I’m the walrus graffiante!
Hello good by , Strawberry field , Penny Lane….Che disco!!!!!
I miei pensieri rimangono sospesi , non accennano a tornare a terra nemmeno di un metro,
Non è malinconia …è pura bramosìa di estasi pura.
Domani ascolterò il doppio bianco.

Un abbraccio

Il Mallinza

Test farmaceutici in Africa

Attirati dalla debolezza dei costi e dei controlli, i laboratori farmaceutici testano i loro prodotti in Africa, con disprezzo per la salute dei pazienti. Inoltre, le condizioni epidemiologiche in Africa si rivelano spesso più favorevoli alla conduzione dei test: frequenze elevate di malattie, soprattutto quelle infettive, esistenza di sintomi non attenuati da trattamenti ripetuti e intensivi. Infine, la docilità dei pazienti, in estrema difficoltà, viste le carenze delle strutture sanitarie locali, facilita le operazioni.Di fronte alla moltiplicazione degli incidenti, spesso è stato necessario interrompere gli esperimenti. Questa deriva mostra come le industrie del farmaco utilizzino le popolazioni del Sud per risolvere i problemi di salute del Nord.
In tutti i paesi del Sud del mondo ci sono imprese farmaceutiche che organizzano test clinici in flagrante disprezzo dell'etica e della sicurezza dei pazienti: assenza di consenso dei soggetti, informazione sommaria, controllo terapeutico insufficiente, scarso beneficio per il malato o per la popolazione ... E tuttavia, i test clinici seguono una procedura formalizzata e rigorosa, indispensabile per convalidare e successivamente commercializzare un nuovo medicinale: servono a valutarne la tolleranza e a misurarne l'efficacia.
Ciò che ancor più rende devastante il discorso è il seguito di tali iniziative.
Le imprese farmaceutiche una volta brevettato e testato il farmaco vendono a prezzi esorbitanti per quella parte del mondo il farmaco stesso ed a causa delle royalties impediscono di studiarne il brevetto e di riprogettarne uno simile ma più economico per i malati "cavia" di quella parte del mondo.
Fatti come questo si possono leggere a malapena su Le Monde diplomatique ma non trovano alcun risalto su altri organi di informazione......Che mondo fottuto.