mercoledì, dicembre 19, 2007

RIDATECI IL VINILE : ora è anche una proposta

"Ridateci il vinile, ridateci la possibilità di avere dischi che durano trenta, quaranta minuti, fatti di canzoni e brani che gli artisti hanno voluto metterci, senza inutili e insulsi riempitivi. Ridateci il vinile, ridateci un oggetto che magari si sente peggio, che non è portatile, che è grande e scomodo, ma che rappresenta la musica quanto la musica che contiene. Ridateci il vinile, che ha un valore intrinseco che nessun cd riuscirà mai ad avere. Ridateci il vinile, assieme ai file mp3 e ai compact disc, utili ognuno per un motivo diverso. Certo, magari guadagnerete meno, magari i clamorosi fatturati che l'industria discografica ha fatto da quando è arrivato il compact disc non li vedrete più, ma di sicuro non perderete l'anima e il lavoro. Il lavoro lo state già perdendo, l'anima la state per perdere, trasformandovi in venditori di magliette, poster, gadget, venditori di diritti televisivi e radiofonici, produttori di concerti e di dvd, di certo non più "discografici". Ridateci il vinile e provate a salvare il vostro, nostro, mercato della musica, abbandonando l'idea di vendere pezzi di plastica e tornando a vendere dischi."
Ernesto Assante su Repubblica di oggi

Finalmente qualcuno lo propone su una grande testata.
Finalmente non sento più tutto questo come un prurito da quarantenne che io e molti altri qui dentro ci portiamo appresso come una coda mai tagliata.

Ragionando per paragoni potremmo dire che un vinile sta alla musica come un libro alla letteratura.
E' la sua fruibilita', la sua gestione, il suo accesso, la sua visione, la cura che necessita, il suo possesso che costituiscono un corredo di esperienze sensoriali extra-musicali che un supporto elettronico non riesce ancora a fornire, esattamente come un file elettronico di testo, consultato sul computer dalle linee piu' affascinanti e avvolgenti possibili non riesce a fornire quella sensazione di vicinanza all'autore e alla parola come invece sa fare un libro.

Probabilmente questo e' dovuto ad una forma di imprinting culturale: se e' il libro che ha reso possibile lo sviluppo e la diffusione della letteratura e' stato il vinile che ha svolto la stessa funzione per la musica.

Non so se si tratti di "tornare" o di "ricreare" un certo tipo di società;
sono certo però che il vinile rappresenta un altro modo di "ascolto", un tempo diverso dell'ascolto.

Oggi non ascoltiamo più....o meglio non ci preoccupiamo più tanto della qualità di quello che ascoltiamo o sentiamo.

Ingurgitiamo tutto, consumiamo tutto, prestiamo poca attenzione a quello che abbiamo in attesa di quello che avremo.

Spero che la notizia sia vera e che si sviluppi un mercato accessibile ai piu' e che non sia invece la solita trovata mercantile di nicchia per pochi esclusivi rampanti con la passione per il modernariato....

Perchè allora....sarebbe tutto inutile.

mercoledì, dicembre 12, 2007

Ma perchè le reunion?

Che tristezza, i Led Zeppelin nella reunion di Lunedì sera.
Quando i tuoi idoli si riuniscono e ti trovi di fronte un puro ectoplasma della magia che correva sui solchi che hai consumato da mane a sera per anni ed anni è dura da digerire.

Che tristezza lo stridìo degli acuti di Robert “screachin’ vocals” Plant ...

Ma perchè lo fanno, perchè? (oltre che per la pecunia, ovviamente).

Quando è finito il concerto (non ero a Londra era in tv) ho risentito “good times bad times” dal vinile originale, non ho più smesso, una compulsiva selection , un vinile dietro l'altro ....fino a Kashmeer....
così , per purificare l’auricolo.

giovedì, dicembre 06, 2007

SANT'AMBROGIO E ALTRI BARBARISMI

E’ il 6 dicembre, il giorno di san Nicola, il santo protettore di tutte le Russie.

Ma anche protettore dei giovani, dei prigionieri, della gente di mare, delle confraternite.

Qui, ma anche in tantissimi altri paesi, la tradizione lo rappresenta come un vecchio munifico dalla gran barba bianca che porta doni ai bambini.
Gli ortodossi lo festeggiano più tardi, credo il 19 dicembre.

Un amico friulano ieri mi raccontava che fra un mese esatto è l’Epifania. in Friuli si accenderanno i “pignarui” (falò dell’ Epifania).

Il cin-cin si rimanda ad allora sperando che la fiamma del pignarul volga “a soreli jevat” (a oriente) indice di anno prospero....

Qui invece a Milano domani è Sant'Ambreus e va in scena la fiera degli "o'bei o' bei" che vuol dire oh belli oh belli ed era il grido con cui i venditori ambulanti arrivati da tutta la penisola bandivano le loro mercanzie.
Era una fiera storica , si teneva nel quartiere ove sorge la splendida basilica di Sant Ambrogio , tra le stradine storiche, colma di gente.

La zona più bella era sicuramente quella degli abusivi;
In genere studenti (spesso dell'accademia) che creano le loro opere e le rivendono, oppure che scaldano il vin brulè e lo vendono ai passanti infreddoliti, o anche che (come facevo io anni fa) cucinano piatti di pizzoccheri fumanti e portandoli in giro dentro ad un pentolone sistemato in un carrello del supermercato girano per le viuzze come quelli che 100 anni fa gridavano "O' bei O' bei"...........

Uso il passato perchè oggi quella fiera è stata spostata al castello sforzesco in piena sintonia con la filosofia degli amministratori di questa città dove tutto , dalla fiera di sinigallia a sant'ambreus , viene spostato cambiato e fatto morire.

Ormai qui c'è spazio solo per la moda e tutto il suo seguito di bottegai e parassiti vari.....

Le cose belle sono un segno di vecchio, di lercio e sicuramente infastidiscono le fastidiose luminarie trendy blu cobalto ad intermittenza che da ogni albero scintillano in via Melzi D'Eril,probabilmente studiate da qualche light designer proficuamente pagato dalla Moratti (magari consigliato da uno dei suoi strapagati consulenti esterni),spizzicando qua e la tra le fronde ed i messi nel buio .

Mi chiedo perchè in questa città tutto deve essere un carrozzone strapagato ed io debba invidiare il mio amico friulano.....

Me ne andrò da Milano a sant'ambreus....una volta ci rimanevo volentieri.